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CASTELLO DI GROPPARELLO

CASTELLO DI GROPPARELLO

UNICO, MAGICO, ARROCCATO

Sospeso su un territorio selvaggio come nido d’aquila, il Castello di Gropparello (VIII-XIII sec.), colpisce i visitatori per il raggruppamento turrito del complesso monumentale, che durante la visita regala all’occhio un alternarsi di scorci panoramici scenograficamente diversi tra loro.

A pianta irregolare per l’asperità del terreno, il Castello rappresenta un esempio dell’arte della fortificazione medievale, posto a difesa della via d’accesso alla valle, si erge su un grande comprensorio ofiolitico con un orrido che scende fino al torrente Vezzeno, e che rende il maniero inattaccabile.

E’ circondato da un parco di 20 ettari, all’interno del quale si trovano le magnifiche Gole del Vezzeno con il famoso altare celtico, ed il Museo della Rosa Nascente, che si snoda in un labirinto di carpini con 17 roseti costituiti da 1280 piante di  120 varietà di rose.

Il Castello di Gropparello, che nei documenti antichi compare come Rocca di Cagnano, è uno straordinario esempio di opera fortificatoria medioevale posta a difesa della via di accesso ad una valle, arroccato a nido d’aquila su un dirupo scosceso, perciò inattaccabile. Ancora oggi guardando le sue mura maestose dal basso dei camminamenti, ci si chiede con meraviglia quali uomini possano aver costruito una tale ingegnosa opera, che in questo territorio è unica.

Molto probabilmente la Chiesa di Piacenza, che ne era in possesso nei secoli attorno al Mille, assoldò come spesso accadeva maestranze straniere, più pratiche di costruzione su roccia (forse normanni).

Il più antico documento finora conosciuto su Gropparello risale all’808, anno in cui secondo il vescovo di Piacenza Giuliano II si recò a dorso di mulo fino ad Aquisgrana per chiedere all’imperatore Carlo Magno, col quale era in amicizia, la concessione di un feudo che andavano da Sariano fino alla corte di Gusano, comprendendo quindi il castello di Cagnano, che risulta essere uno dei più antichi del territorio, e forse d’Italia. Studi recenti stanno dimostrando che il primo nucleo in pietra era già ben esteso intorno al 1200. Le sue buche pontaie, perfettamente conservate soprattutto nei lati sospesi sul vuoto dello strapiombo, possono ancora oggi indicarci quale fosse l’altezza dei muratori che costruirono queste mura.

Si ritiene che la fortificazione di epoca carolingia sia stata edificata su una preesistente costruzione romana, forse una semplice torre di guardia o un “castrum” del II secolo a.C. Sono a sostegno di questa ipotesi alcuni reperti interessanti rinvenuti nel XX secolo durante lavori di ristrutturazione.

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